Ezio Bruno Caraceni – Senza titolo

Ezio Bruno Caraceni - Senza titolo - anni 60

Senza titolo – anni 60

chiodi e filo metallico su tavola dipinta

cm 40×60

Ezio Bruno Caraceni (Chioggia, 1927–1986).
Definito da Lionello Venturi come uno dei più interessanti artisti della sua generazione, fu molto apprezzato dai critici
del tempo, da Maurizio Calvesi (curatore delle sue mostre presso la galleria Il Cavallino di Venezia del 1960 e del
1968) a Maurizio Fagiolo dell’Arco, Emilio Villa, Bruno Munari, Bruno Alfieri, Francesco Vincitorio. Nella sua opera
si possono sinteticamente identificare il primo periodo degli scherzi che si inscrivono nell’ambito di un astrattismo
calligrafico e una seconda fase degli anni 57-58 con l’uso della plastica bruciata su tela. Sono esperimenti e opere che
lo vedono anticipare, nell’acquisizione tecnica della plastica fusa spalmata su tela, lo stesso Burri. Ma l’invenzione
più convincente di Caraceni in anticipo sulle correnti artistiche del decennio successivo è data dalla realizzazione
a partire dal 1959 di pannelli su cui introduce filo metallico fissato su chiodi: sono opere che giocano con l’optical
per la visione e la land art per le relazioni spaziali e mentali che riescono a intrecciare. Nelle successive mappe, che
come suggerisce Maurizio Calvesi sono strutture-labirinto, i fili analizzano in modo libero e allusivo la modalità di
insediamento dell’uomo nel territorio anticipando la ricerca dell’arte povera e del gruppo zero. Alla fine della sua
ricerca con i lavori geometrici anni 70/80 l’artista riprende l’idea del segno continuo della sua prima produzione.
Caraceni partecipa a tre edizioni della Biennale di Venezia (1956, 1958, 1968), a tre edizioni della Quadriennale di
Roma e a una edizione della Biennale di Tokyo. Tra le mostre personali ricordiamo Bruno Caraceni, Galleria Numero,
Milano (1960), con presentazione di Bruno Munari e Bruno Alfieri, le due mostre presso la galleria Il Cavallino di
Venezia nel 1960 e nel 1968 con presentazione di Maurizio Calvesi, Caraceni o il labirinto, a cura di Maurizio Calvesi
alla Galleria Arte Centro, a Milano (1969), A Brevetti presso la galleria SM 13, Roma (1974), Bruno Caraceni a Palazzo
Regazzoni – Flangini – Biglia di Sacile (2008), Omaggio a Caraceni, un pioniere “rimosso” del Novecento, Comune di
Certaldo (2010). Tra le collettive Autori contemporanei a Il Triangolo Roma (1961), la Mostra Mercato Nazionale d’Arte
Contemporanea a Palazzo Strozzi, Firenze (1963), Osservato da dentro, Palazzo Reale, Milano (1968).